martedì 20 marzo 2018

300 metri per un sorriso

Ancora una domenica senza maratone; ormai avete capito che non è più una novità. Però, a differenza della scorsa domenica, dove ho corso “ben” 5 miglia nella campagna del Cheshire, tra l'altro trovando un tempo migliore di chi ha corso a Brescia sotto un quasi diluvio, mentre solo una leggera pioggerellina tipica del clima inglese è stata mia compagna, l'altro giorno ho corso una mezza maratona competitiva a Vigevano: la XII edizione della “Scarpa d'oro Half Marathon”. È stata la prima volta che correvo a Vigevano, anche se avevo, per la verità, corso diverse volte nei paraggi, dove si disputava la “Sforzesca in Verde”, una maratona con il percorso tutto all'interno del Parco del Ticino... ma questo era nel secolo scorso!
Il tempo sembra essere favorevole: prevista pioggia in tarda mattinata, quindi anche per i lenti si preannuncia una gara asciutta. L'organizzazione della gara sembra essere buona, infatti troviamo i cartelli che indicano il luogo di ritrovo già molti chilometri prima di Vigevano.
Giunti in prossimità della partenza nuovi cartelli indicano le zone di partenza. Sembrerà una banalità, ma porre cartelli con indicazioni agevola molto chi giunge da altre località e non conosce la toponomastica della zona. Il ritrovo è fissato presso lo stadio. Anche qui numerosi cartelli indicano le varie zone: distribuzione dei pettorali di gara, deposito borse, servizi, etc.; ad ogni angolo si trovano addetti dell'organizzazione che gestiscono con professionalità il traffico, fornendo indicazioni puntuali e precise. Rapida la consegna dei pettorali di gara: numerosi tavoli fanno sì che le file siano brevi. Gli addetti veloci e, se per caso qualcuno ha dei problemi relativi alla propria iscrizione, viene dirottato presso la zona segreteria che provvederà a sistemare le anomalie. Naturalmente nessun problema per i Runners Bergamo, dove è la “nostra” segreteria a far sì che tutte le iscrizione siano corrette (un bravo, in questo caso, a Mario credo sia doveroso). Le gradinate sono utilizzate come spogliatoi; non sono certo il massimo, essendo all'aperto, ma almeno sono coperte e la temperatura tutt'altro che rigida non crea nessun problema. Parte delle tribune è pure utilizzata come deposito borse,;anche qui nessun problema per la consegna, se non per il fatto che alcuni, lasciata la borsa, “pretendono” di ritornare indietro controcorrente anziché scendere dalla scaletta più avanti. Qui non c'entra nulla l'organizzazione, ma dovrebbe intervenire il buon senso. Ad ogni modo nessun problema grave. Partenza in pista che affianca il campo di calcio e, per garantire ai più forti di partire nelle prime posizioni, dopo aver fatto uscire tutti quelli che si stavano riscaldando, l'entrata è per tempi accreditati... ecco quindi che io entro per “quasi ultimo”! Meglio: più parto indietro, meno atleti mi superano. Il via puntuale della partenza viene dato alle 9,30. Primi chilometri nel centro di Vigevano; suggestivo il passaggio all'interno del castello. La seconda parte del tracciato si snoda tra risaie ora in riposo ed il parco del Ticino. Singolare forma di assistenza lungo un canale. Il tracciato di gara prevedeva, per circa un chilometro, il passaggio accanto al canale: questo tratto del canale era presidiato da alpini dotati di … salvagenti! Eh, sì, avete capito bene! Nonostante vi fosse una barriera lungo la sponda del canale a protezione da cadute accidentali, ogni 2/300 metri vi erano degli alpini che vigilavano sulla sicurezza degli atleti. Termino la gara senza particolari problemi, così come l'avevo iniziata: nelle ultime posizione, con la soddisfazione però di averla corsa (beh, piano) tutta.
Il tempo, come previsto, è stato clemente e la pioggia la troveremo solo sulla via del ritorno, quando l'auto ci farà da ombrello.
Alla prossima!

 
 
Ah, già, dimenticavo il titolo: dove starà il sorriso? Beh, avete ragione, quasi quasi lo stavo scordando.
Mio compagno di viaggio è stato “Zio Pier”, il quale, nonostante sia più “grande” di me (inteso come età), impiega sempre tempi più “piccoli” dei miei per terminare la gara. Negli ultimi tempi, però, mi raccontava di terminare le gare un po' deluso, non tanto per il tempo, ma per il ritmo tenuto negli ultimi chilometri. Sarà solo una questione di vista, se io tenessi i suoi tempi, negli ultimi chilometri sarei strafelice, ma tant'è. Domenica però il sorriso ha coronato il volto di Zio Pier: motivo? Aver corso gli ultimi 300 metri in pista come una gara, sugli 800 metri, da lui vista un po' di tempo fa in tv. Alla fine basta poco per far contenti questi “vecchietti”. Sono certo che qualcuno di voi penserà che la storia del sorriso sia solo una mia invenzione, che non si può tagliare il traguardo con il sorriso dopo aver sprintato per 300 metri e soprattutto al termine di una mezza maratona. A smentirvi ,ecco la figurina all'arrivo dello Zio Pier. Un grazie ad Arturo, fotografo di podisti.net, che ha colto l'attimo!
 
(Sono certo che avete notato una particolarità della foto. Per i più distratti la segnalo io: Zio Pier non corre ... vola!)
 
 

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