mercoledì 28 giugno 2017

I sentieri divennero torrenti

Fine giugno; appuntamento da non mancare alla camminata organizzata dal Gruppo sportivo Spanalacc di Comun Nuovo. Semplice il motivo: è una gara organizzata “semplicemente”, ma non per questo fa mancare qualcosa ai partecipanti. Eh, si, per essere sul mercato, pardon, sulla piazza... insomma inserita nel calendario da ben 34 anni, la gara “Dre a la Morla coi Spanalacc” un motivo ci deve pur essere. Qualcuno potrebbe obiettare che è inserita nel calendario CSI, come se essere in un circuito piuttosto che in un altro possa fare la differenza. La differenza caso mai la fanno gli organizzatori!
Fine giugno caldo, temperature alte, afa soffocante; queste generalmente le condizioni in cui si corre questa gara. Ecco quindi che l'organizzazione, per rendere questi disagi al minimo, sceglie un tracciato su strade di campagna, in mezzo a coltivazioni di mais, accanto a canali di irrigazione e su stradine in gran parte con alberi. Terminata la gara, ecco una bella fetta di anguria fresca attendere gli accaldati corridori, non una striminzita fettina, poco più che un assaggio, come capita in molte gare, ma una fetta degna di tale nome. Gli scorsi anni era il buon Giuliano a sopraintendere al “catering anguria”; quest'anno ha preferito il fresco mare Adriatico al caldo afoso e delle Prealpi Orobiche. Percorso in mezzo ai campi, anguria fresca alla fine, poteva forse mancare un lato positivo prima della gara? Certo che no! Ampio parcheggio a pochi metri dalla partenza. Avere un parcheggio vicino alla partenza non solo è gradito per … il ritorno, ma sconsiglia ai malintenzionati di avvicinarsi alle auto per compiere qualche furto, dove il danno maggiore non è il furto subito, ma le spese per riparare l'auto. Quest'anno a fare da posteggiatore era pure presente Claudio, che ne approfitta per una giornata di riposo in attesa di poter partecipare al raid delle Orobie. Superato l'infortunio, la preparazione oggi è consistita in un paio di birrette (eh sì, fare il posteggiatore mette sete). A lui il mio miglior augurio per la sua prossima impresa.
Queste le premesse. Quelle che in condizioni normali sono dei vantaggi, nella corsa di domenica si sono tramutate in svantaggi, non certo per colpa dell'organizzazione, ma per colpa di Giove Pluvio. I giorni precedenti la gara i telegiornali elencavano i danni prodotti dalla siccità: fiumi con corsi d'acqua praticamente asciutti, raccolti perduti, svenimenti in città per colpi di calore, per cui avevamo messo in preventivo una corsa calda, ma... ore 7.00: alla partenza un cielo plumbeo faceva presagire il peggio, ma gli amanti della tecnologia, più che guardare il cielo consultavano i loro smarphone e sentenziavano: “No, stamattina presto non pioverà; le previsioni dicono che i temporali saranno dopo le 11.00....”. Consolati (?) da questa previsione, partiamo ed infatti dopo pochi minuti si scatena un violento temporale! Incontriamo numerosi corridori che stanno percorrendo il percorso in senso contrario, stanno tornando al coperto. Ma le Pecore Nere sono testarde e continuano per il verso giusto... più che correndo quasi nuotando, infatti il violento temporale in pochi minuti ha trasformato i sentieri di campagna in veri e propri torrenti, dove l'acqua supera abbondantemente la caviglia. Numerosi sono pure gli alberi abbattuti dal vento per cui la corsa si trasforma in un percorso ad ostacoli. L'asfalto è una chimera! Fortunatamente il violento temporale dopo circa un'oretta termina, il cielo rimane ancora scuro e nuvole minacciose si vedono all'orizzonte, ma per stamattina la pioggia non si farà più sentire... L'ultimo ostacolo prima dell'arrivo è rappresentato da due canali paralleli che, esondati per la pioggia, si sono uniti ed hanno sommerso il sentiero che li divideva. Osservando gli atleti che ci precedevano sembrava quasi che stessero camminando sull'acqua!
Alla fine, nonostante la giornata non fosse afosa, una bella fetta d'anguria fresca l'ho mangiata ugualmente. Potevo forse non rispettare la tradizione?

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