martedì 17 gennaio 2017

Dal fiume Brembo al lago d'Orta

Il mio inizio anno agonistico è stato improntato alla novità. Infatti ho corso due “prime”. Il 6 gennaio ho corso praticamente in casa, partecipando alla “Mezza sul Brembo”, organizzata dalla nostra società. Prima partecipazione ma su di un percorso che praticamene posso affermare di conoscere metro per metro, beh non esageriamo... diciamo chilometro dopo chilometro!


La seconda gara, “Il giro del Lago d'Orta”, organizzata dal GS Circuitorunning, con partenza ed arrivo ad Orta era una prima assoluta, anche come organizzazione e praticamente non ne conoscevo il percorso, anzi non avevo neppure idea del tipo di tracciato di gara. Per la verità conoscevo il tratto lungolago che da Gozzano porta a Pella per averci corso in estate un paio di Maratone organizzate dal vulcanico Gino Paolo: tratto non piano ma con alcune salitelle ed un tratto sterrato ma con un buon fondo. La prima sorpresa è stata quando Ferdinando, mentre eravamo in viaggio, ha accennato ai 650 metri di dislivello! Acc... salite non preventivate, beh, un'utile occasione per camminare e tirare il fiato ho pensato, infatti mi immaginavo salite su larga strada asfaltata, quella che generalmente compie il periplo dei laghi. “Ma il seguito prova che avevo torto...” così De Andrè commenterebbe la parte finale di questo post.
Arrivati ad Orta, un ampio parcheggio accoglie gli atleti. La cosa positiva è che per chi partecipa alla gara la sosta sarà gratuita. Normale, penserete voi, l'organizzazione prende accordi e per qualche ora la sosta sarà gratuita: contenta l'amministrazione comunale, la sosta gratuita invita a ritardare la partenza verso casa e quindi maggior turismo con tutto quello che ne consegue. Contenti gli abitanti, che non avranno autovetture praticamente sull'uscio di casa. Contenti gli atleti, che trovano con facilità parcheggio... insomma tutti contenti! Questo dovrebbe essere la normalità... non come a Milano, quando con partenza da zona Fiera per parcheggiare l'auto, per il tempo di una maratona, si dovevano pagare diverse decine di euro. Veloce e spartana la consegna del pettorale. Buona la sistemazione logistica pre-gara, presso la scuola. Locali adeguati, complice anche il numero non eccessivo dei partecipanti, e … riscaldati. Vista la temperatura esterna di -2° la cosa è stata gradita a tutti.
Alle nove in punto il via; la “mia” partenza con qualche secondo di ritardo infatti ero, con Rinaldo e Paola, in piena fase di riscaldamento... all'interno di un bar! Per qualche chilometro siamo rimasti in coda al gruppo. A farci compagnia l'autoambulanza che chiudeva la corsa. Visto il fondo stradale, in alcuni tratti ghiacciato, sapere di avere alle “costole” un mezzo di soccorso ha fatto sì che
corressi con più tranquillità. Per la verità il ghiaccio non ha dato molto fastidio, solo alcuni tratti erano difficili. Ma anche pochi metri di ghiaccio possono essere fatali e la scivolata è dietro l'angolo... evabbè ho voluto provare un paio di volte l'emozione di un “tuffo”! Per fortuna il tutto si è risolto con caduta al rallentatore sul “lato B” e senza gravi conseguenze.
La “buona” notizia della giornata è stato il mio recupero in salita su Ferdinando! La “brutta” notizia della giornata è stato lo scoprire che non si trattava di salita “stradale” ma di salita su ripidi sentieri, ma quello che più preoccupava erano le successive discese che presentavano alcuni tratti con passaggi di tipo “trail”. Nessun problema particolare per le due pecore nere, che per qualche istante si sono trasformate, in “capre nere” e con l'andatura tipica di questi animali hanno affrontato con buona sicurezza, ed in tutta calma, le ripide discese verso il lago. Ultima parte di gara su strada statale, perfettamente presidiata e chiusa al traffico. Pacco gara insolito per gare di questo tipo: pasta fresca e gnocchi, prodotti artigianali di una ditta del luogo. Regalo gradito anche in considerazione del fatto che, seppure in piccolissima parte, incentiva l'occupazione locale. Terminata la gara, ma non terminate le fatiche; infatti un po' “difficoltoso” il ritiro della borsa! Si è dovuto girare mezzo paese e quindi ritornare sui propri passi per recarsi nuovamente presso la scuola dove ci si è potuti cambiare in ambienti caldi. Forse la cosa era voluta; infatti il tratto verso il deposito borse era in mezzo a viuzze molto suggestive del paese e ci ha fatto scorgere angoli veramente incantevoli di Orta.


Le impressioni di fine gara sono state quelle di un “non” ritorno il prossimo anno a questa gara, ma … viste le bellezze dei luoghi, la conoscenza del percorso e la scarsa memoria degli atleti sarà proprio così?



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