lunedì 14 novembre 2016

Il vino buono conserviamolo per l'arrivo!

«Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». (Gv 2.10) Strano modo di iniziare un post su una gara di maratona. Beh, lo sapete, le Pecore nere sono tipi strani. Ma perché questo inizio? Per dire che in occasione della 18a edizione della “Maratona internazionale Ravenna Città d'arte”, gara tra l'altro valida come prova unica del Campionato Italiano di Maratona Master, si è fatto esattamente l'opposto, o meglio si è fatto quanto detto nella prima parte della citazione: “...da principio il vino buono...”.
Consegna dei pettorali di gara nello splendido Palazzo Rasponi delle Teste, nel pieno centro di Ravenna, un palazzo di recente ed ottima ristrutturazione, la cui vista valeva da sola la trasferta a Ravenna. Expo Maratona non molto affollato di espositori (beh, molti, molti di più della Maratona di Ehindoven), ma sapientemente dislocati nelle sale del palazzo, il che permetteva non solo di apprezzare gli splendidi locali, ma di avere un rapporto diretto e tranquillo con gli espositori, con notevoli vantaggi per tutte le parti.

Consegna pettorali e ritiro pacco gara veloce e senza nessun tipo di coda. Da segnalare inoltre, nel pacco gara, il giornalino della manifestazione che riportava tutte le indicazioni per le giornate pregara e gara. Ottimo il servizio di bus navetta che collegava il parcheggio auto consigliato in zona Pala de Andrè, da dova una volta partiva la maratona, alla zona di partenza con autobus che partivano ogni cinque minuti. Mi è subito venuto da pensare: “Se questo è il prologo, chissà come saranno organizzati i servizi più attinenti alla gara e la gara stessa!”. La realtà però è stata leggermente diversa. Intendiamoci bene, non grosse mancanze, ma sbavature che molti non hanno apprezzato, in quanto i maratoneti non sono, almeno prima della partenza, “... un po' brilli...”. Ne segnalo alcune, non con un intento distruttivo ma con uno spirito collaborativo, in modo che il prossimo anno possano essere eliminate. Per prima cosa ritengo assolutamente insufficiente la palestra/spogliatoio, soprattutto in relazione al numero degli atleti presenti alla gara. Se da un lato lo spazio dedicato al deposito borse era ampio e con gli addetti molto gentili ed efficienti, non lo si può assolutamente dire per lo spazio utilizzato come spogliatoio, praticamente inesistente. Per fortuna la giornata era fredda, ma con un pallido sole, che ha dato la possibilità a molti atleti di potersi cambiare all'inizio. La mancanza di sali al terzo ristoro, almeno al passaggio degli atleti con una proiezione di tempo finale di 4h 15', non è stata apprezzata da molti. Quello che è per me 
Prima ...
inaccettabile è stata la mancanza di bicchierini al sesto ristoro (30o chilometro). Simpatica (?) la scena offerta da un corridore che stava bevendo il tè direttamente dalla brocca. Una domanda: altri avranno seguito il suo esempio bevendo direttamente dal contenitore? Ad altri sarà stato servito, sempre che fossero arrivati i bicchieri, il tè già “assaggiato”? La risposta rimane in sospeso, come pure il lato igienico. Qui apro un altro capitolo, sempre riguardante l'igiene: gli spugnaggi. La regola 240 del “Regolamento tecnico internazionale per le gare di atletica leggera2, al punto 8.c recita “... punti di spugnaggio e distribuzione solo di acqua potabile debbono essere predisposti … (omissis) ... in relazione alle condizione atmosferiche”. Una gara che si disputa a metà novembre, anche se nelle vicinanza dell'estate di San Martino, credo che siamo tutti d'accordo che non necessiti certo di spugnaggi, quindi sarebbe opportuno non consegnare neppure una spugna da utilizzare per gli spugnaggi, soluzione che, come ho già più volte segnalato, non offre certo le garanzie di igiene richieste! Come avete avuto modo di constatare, sono solo piccoli inconvenienti, che con un minimo di attenzione si possono eliminare in modo da far esclamare a quelli che parteciperanno alle prossime edizioni, che spero siano molti: “ ... invece hai conservato fino ad ora il vino buono”. Oltre allo stupendo panorama offerto da Ravenna, pure un'organizzazione di gara eccellente!



 
... & dopo
Per quanto riguarda la mia gara, posso senz'altro ritenermi soddisfatto. Trasferta turistica con Rossana. La giornata di sabato l'abbiamo trascorsa con Paolo ricordando il periodo in cui abbiamo condiviso circa mille chilometri di “gioie e dolori” lungo la via di Sigerico, nel tratto che va da Canterbury al passo del Gran San Bernardo. Paolo coglie pure l'occasione della maratona sotto casa, proprio in termini letterali (la zona partenza arrivo dista solo un centinaio di metri da casa sua) per ritornare in gara. Preoccupato il sabato per le sei ore di tempo massimo, soddisfatto la domenica per non averle superate. Io mi sono preso la soddisfazione di essere il primo delle Pecore Nere e non importa se ero l'unico!
 
Termino questo post iniziato in modo strano per segnalare la vittoria del titolo italiano di Maratona, categoria MM55, di Franco Togni, atleta Runners Bergamo. Beh, lui non era di certo il solo atleta della sua categoria!

Sito WEB manifestazione
Ordine di arrivo
Sito WEB
Ordine arrivo
 
Maratona internazionale Ravenna città d'arte - 
4h 25' 40" 
 
 16
 627
4h 23' 17"  
 

Nessun commento:

Posta un commento