lunedì 22 febbraio 2016

Maratona di Siviglia: la lunga linea verde!

Premessa
Per alcuni la prima denominazione di “Linea Verde” fu utilizzata per indicare il confine che a Cipro divide l'isola tra la zona greco-cipriota e quella turco-cipriota. Sembra che il generale Young, in un incontro tra le parti, del 1964, abbia tracciato sulla cartina una linea di divisone con un pastello verde, da cui la denominazione (vedi). In realtà già nel 1357 nel libro “Trattato fra sua Maestà Imperatrice Regina e la Serenissima Repubblica di Venezia” si legge a pagina 88: “La linea verde marca il confine accordato pacifico da ambo le parti” (vedi).
Oggi si usa comunemente questo termine in senso figurato, per indicare confini non fisici e non territoriali. Non mi dilungo, ma se volete approfondire … (approfondimenti).


...Ok, ma cosa c'entra una linea, seppur verde, con una maratona?
Ci sono molte maratone che indicano con una linea sulla strada il percorso da effettuare. In teoria dovrebbe essere il “tracciato ideale”, quello seguito dal giudice misuratore che certifica l'esatta distanza della gara: 42195 metri. Nella “32a Zurich Maratòn Svilla”, che si è disputata il 21 febbraio, questa linea era di colore verde.
Idealmente molti dei partecipanti alla gara hanno una loro “linea verde”, un confine che, a differenza di una meta da raggiungere, è una linea da non superare.
Come sempre, anche domenica, fin dal primo chilometro, sono rimasto attardato nelle retrovie: le pecore nere si sono trasformate in piccoli puntini all'orizzonte, dispersi nella marea di atleti. Il numero elevato di partecipanti, 13.000, non permetteva certo di correre isolato; il problema caso mai era trovare la compagnia giusta, quella che, oltre ad avere lo stesso passo, avesse anche lo stesso spirito con cui correre la maratona. Ecco, dopo un paio di chilometri, individuo subito il gruppetto con cui condividere, se non tutta, almeno buona parte della maratona: sono spagnoli, due ragazze e due ragazzi. Le ragazze, Rosaria ed Isabel, non smettono un attimo di chiacchierare e, quando incontrano un gruppo organizzato di tifosi lungo la strada, ne approfittano per un piccolo, improvvisato balletto. Naturalmente non capisco molto dei loro discorsi, ma ci scambiamo qualche battuta in inglese. Temperatura gradevole, compagnia piacevole ed il tifo del pubblico rendono la corsa meno pesante. I ristori sono ogni 2,5 chilometri e sono presidiati da una marea di addetti entusiasti, che offrono bicchieri con bevande, acqua ed integratori, non è previsto l'uso di bottigliette, cibi solidi (pezzi di banana) dopo la mezza maratona. La maratona ha praticamente paralizzato tutta la città, ma non abbiamo visto una macchina né sentito un clacson. Certamente la maratona, anzi l'evento maratona, a Siviglia è un fatto importante, non solo per l'indotto che l'evento crea (è stato valutato in 8 milioni di euro), ma anche per l'immagine promozionale della città stessa. Passano i chilometri e la compagnia piano piano si assottiglia. Sono i ragazzi, in questo caso, ad essere l'anello debole. Piano piano si staccano e rimangono indietro. Nel frattempo un nuovo compagno si aggiunge, è un loro amico. Verso il 30° chilometro mi tocca … la stessa sorte. Ecco, ora si vede lo stadio, un paio di chilometri alla fine.
D'improvviso si materializza Isabel! È sorretta dal suo nuovo amico, l'espressione del viso non è più quella gioiosa e sorridente dei primi chilometri. Sparito il sorriso, rabbuiato il volto! Si materializza d'improvviso la “linea verde”, quella che divide la delusione di un ritiro dalla gioia di raggiungere un meritato traguardo. Rallento e corriamo affiancati per qualche centinaia di metri. Piano piano il suo volto si distende, non più un'espressione rabbuiata, anche se a tratti si vede la fatica che sta facendo. Io ed Rafael (il suo compagno di squadra) sembriamo due cavalieri che scortano la principessa e mi piace pensare che il bicchiere d'acqua che le porgo all'ultimo ristoro, venga visto come una coppa di fresco vino. Ora sono io a lasciare la compagnia, le basterà un solo cavaliere per raggiungere la fine. La linea verde è stata raggiunta, ma non superata, sarà superato invece il traguardo di questa maratona da Isabel!
Della compagnia che da Bergamo si è trasferita in terra spagnola faceva parte anche Rosa, nostra compagna di squadra, anche lei con la sua “linea verde”: partecipare alla maratona, anche se non in perfette condizioni, correre con la consapevolezza di un possibile (ma altamente improbabile) ritiro, ma con la certezza di non superare la “linea”! Questo le ha consentito di impostare la gara in tutta tranquillità e di terminarla in tutta serenità. Il tempo finale? Io non lo conosco, ma sono certo che anche Rosa durante la gara avrà avuto mille pensieri, l'ultimo dei quali sarà stato quello di guardare il cronometro!



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Zurich Maratòn Svilla 2016 - 
4h 26' 19" 
 
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4h 21' 59"  



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