giovedì 23 aprile 2015

Periplo del lago di Endine tra alberi secolari e giovani pulcini

La nostra consueta passeggiata del giovedì oggi ha avuto una meta del tutto nuova per noi. Abbandonate le ciclabili della Valle Brembana e Seriana, accantonato il sentiero lungo l'Adda carico di storia e di centrali, meta di oggi il Lago di Endine. Era nostra intenzione percorrere la ciclabile, di cui ci avevano dato notizie. Per la verità non abbiamo trovato nessuna segnalazione (credevamo e sparavamo di trovare indicazioni simili a quelle delle già citate ciclabili), per cui abbiamo fatto un percorso “personale”: il giro del lago costeggiandolo la sponda. Devo dire che è stato piacevole. Partenza da Monasterolo e subito sul lungo lago su un sentiero ben tenuto e di agevole percorrenza. Abbiamo subito trovato indicazioni riguardanti il sentiero “BENessere”, il cui tracciato, secondo i cartelli, effettua il giro del lago di Endine, per una lunghezza totale di 20,5 km. Noi abbiamo percorso il periplo, ma alla fine la distanza era decisamente inferiore. Infatti il tracciato del percorso è differente, in quanto ad un certo punto abbandona il lago per attraversare paesi più in quota. Sicuramente non abbiamo visto qualche segnavia... oppure non era presente, e di certo le informazioni ricevute ci hanno fuorviato. Nessun problema: il giro del lago lungo il sentiero “BENessere” è solo rinviato. Il nostro periplo, come accennavo nelle righe precedenti, ha avuto la costa del lago come fedele “segnavia”, per cui era impossibile sbagliare percorso. A parte qualche decina di metri lungo la statale 42, il tracciato sulla sponda sinistra del lago è stato percorso su sentiero: in alcuni tratti stretto e un po' dissestato, ma con erba tagliata di recente. In altri tratti abbiamo camminato su comodi e larghi sentieri lungolago, con alcuni passaggi abbastanza suggestivi. La giornata decisamente primaverile ci ha permesso di osservare, non solo il panorama, ma anche la flora e soprattutto la fauna. È stata una piacevole esperienza notare le famiglie di alcuni uccelli acquatici che solo di recente sono aumentate di numero: “mamma folaga” intenta a dar da mangiare ai suoi pulcini ed il papà che osservava impettito e pure orgoglioso della sua nidiata; “mamma anatra” controllare impettita il riposino dei suoi piccoli. A far da contraltare a questi nuovi arrivi, maestosi alberi secolari che dispensavano ombra ed in alcuni casi fornivano pure un tetto ad un'anatra intraprendente. Ritorno al punto di partenza sul lato destro del lago, percorrendo la SP76, dalla quale si notava che vi erano lavori in corso per la costruzione di un sentiero accanto al bordo e lontano dall'asfalto e dal traffico (per la verità davvero esiguo). Lavori che sembrano, secondo un abitante del posto con cui ci siamo fermati a chiacchierare, fermi per “...mancanza di fondi”.

Incontro inaspettato lungo la strada: una pecora è venuta verso di noi belando allegramente; forse aveva avuto notizia del passaggio di una “pecora nera”...

Il pasto delle folaghe...
 
... il riposo delle anatre
 
 
Occupazione!
 
© Foto Rossana Azzola 2015

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