lunedì 16 febbraio 2015

Mezza nevicata alla “Mezza del Castello”

Ieri trasferta in quel di Milano per correre a Vittuone la “Mezza del Castello”, giunta alla sua undicesima edizione. Tutti esauriti da giorni i pettorali della gara che ha saputo reggere la concorrenza della mezza maratona di Verona. In un caos organizzativo, anni fa misero in concomitanza le due manifestazioni e sembrava che per la gara milanese fosse giunta la fine. Ma un'organizzazione pressoché perfetta, un percorso che si snoda nella pianura sotto Milano tra vecchi cascinali, canali di irrigazione e un suggestivo passaggio lungo le mura dal Castello di Cusago, parcheggi comodi e numerosi hanno fatto sì che anche quest'anno ci fosse un tutto esaurito. A dire il vero la giornata di ieri consigliava per i “vecchietti” un sano... sonno. Partiti da Bergamo in direzione Vittuone, sotto un temporale, questo si trasformava via via in una piccola bufera di acqua gelida mista a neve. “Ok, mancano ancora due ore, il tempo sicuramente migliorerà”, questa era la nostra segreta speranza.

Speranza, appunto! Difatti, anche con gli atleti schierati sulla linea di partenza, il tempo era decisamente invernale. Devo dire che alcuni vecchietti, amici miei, forse più furbi di noi, erano alla partenza, ma non per correre, ma per veder correre. Infatti il loro programma comprendeva la vista della partenza e poi l'attesa dell'arrivo dei primi comodamente seduti al bar davanti ad una bella tazza di caffè fumante. Si sa però che da lassù qualcuno getta un occhio quaggiù e, mosso a compassione verso quei vecchietti che arrancano nelle retrovie con passo incerto, dà una mano. Trascorsi circa 50 minuti dalla partenza, il tempo migliora: non più pioggia gelida, non più soffice neve e neppure vento. Tutto pian piano si placa; la temperatura poi non è neppure gelida e si corre meglio. Certo i primi non avranno usufruito di questo miglioramento: ormai sono già quasi al traguardo; ecco uno degli svantaggi di correre veloci. Dopo un paio d'ore anche noi siamo in vista del traguardo, ma per raggiungerlo dobbiamo fare l'unica salita della giornata: una lunga e scivolosa passerella. Mentre la percorrevo mi è venuto in mente l'arrivo della “Mezza sul Brembo”: seppure con caratteristiche diverse, gli arrivi offrono al pubblico presente un attimo di spettacolo. Qui si può godere l'eventuale sprint per qualche piazzamento su una salitella impegnativa; alla nostra gara la difficoltà era data da un'insidiosa e suggestiva curva di 180° a cento metri dall'arrivo. Beh, ieri gli spettatori erano
La terza "Pecora nera"?
Si starà scaldando... Sì, ma al bar!!
… assenti!

Bene tutte le “Pecore Nere” presenti in gara, giunte all'arrivo con il vello bagnato, ma soddisfatte della loro gara. Diverso dal solito il gadget consegnato ai partecipanti, che ha pregi e difetti (secondo un mio personale giudizio). Il premio consisteva in un copriletto, di marca Bassetti, che, udite udite, è stato apprezzato da Rossana. Anche io avrei apprezzato il premio, se questo fosse stato prodotto in Italia, ma, ahimè, anche questo reca sull'etichetta il classico “Made in China”. Sicuramente avrà qualità e design Italiano, ma dà lavoro ad un operaio cinese!
Termino facendo i migliori auguri di pronta guarigione a Domenico, che ha terminato la sua gara al decimo chilometro, ed al “Mister”, che neppure si è alzato dal letto: furbo! Il problema per il “Mister” sarà stato il tallone, come dichiarato, oppure la neve... ?


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