domenica 16 novembre 2014

La Pecorella, la Pecora Nera ed il... Caprone

Rieccomi in gara! Già questa potrebbe essere una notizia; infatti, dopo tre settimane di forzato riposo per infortunio (contrattura ai gemelli), mi ritrovo in gara e non in una semplice corsa domenicale, ma in una competitiva, più precisamente l'ottava edizione della “Maratonina Città di Crema”. Decisione non facile prendere il via, almeno fino a ieri. Pioggia incessante e battente per tutta la giornata di sabato, dolore ancora presente nel polpaccio seppure di minore intensità e,. visto che non mi faccio mancare nulla, pure un bel mal di gola! Con un po' di buon senso stamattina avrei dovuto rimanere al caldo sotto le coperte, ma si sa la passione molte volte è più forte del buon senso e quindi eccomi qui. Per fortuna oggi il tempo è stato l'opposto di ieri: una bella giornata autunnale ha accolto i circa duemila partecipanti alla maratonina ed alla quinta edizione della “Marian Ten”, una dieci chilometri non competitiva, ma che ha gratificato i partecipanti con un risultato cronometrato.
Oggi niente foto di gruppo per il “Black Sheep Running Team”; ora gli atleti top di questo gruppo mi staccano già prima della partenza!
Andiamo bene!
Si preannuncia una gara in solitaria e questo non è bene, almeno per me in questo momento: correndo da soli si tende ad ascoltare di più il proprio corpo ed a sentire in maniera maggiore eventuali problemi. Correndo in compagnia, invece, si ascoltano di più i discorsi dei compagni di viaggio e meno i … dolori. Meno male che sulla linea di partenza, nelle posizioni finali del gruppo, incontro Roberto ed Annette. Roberto, reduce dal personale di domenica scorsa, vuol concludere la stagione in “dolce” compagnia, mentre Annette approfitta del suo “personal trainer” per correre tutta la gara. Io approfitto della compagnia di tutti e due per correre senza pensare ai dolori che inevitabilmente mi ritrovo nelle gambe verso fine corsa. La scelta si rivela utile per tutto il gruppo... pardon il “gregge”.
Perché dico ciò? Semplice, visto che le altre pecore nere si sono involate già prima del via, oggi si corre con altro gregge, questa volta più vario: oltre alla solita Pecora Nera, vi è una Pecorella, mansueta, ed un Caprone, scontroso, come tutti i caproni. Per la verità nella prima parte della gare il Caprone era gentile ed amichevole con tutti, non negava un saluto agli addetti sugli incroci, una buona parola ai vecchietti sull'uscio di casa, un gentile complimento alle simpatiche vecchiette che si recavano alla Messa. Ma ecco che verso la fine il vero carattere del Caprone ha preso il sopravvento sulle buone maniere dimostrate fino ad allora. Il motivo era la presenza di auto sul percorso di gara.
 
"Pecora Nera", "Caprone" & "Pecorella" all'arrivo
(Foto di Antonio Rossi - Podisti. net)

Se nella prima parte del percorso abbiamo incrociato un paio di auto e queste erano precedute da una staffetta … in bicicletta, nell'ultimo tratto della gara le auto erano decisamente di più e molte procedevano ad una velocità abbastanza sostenuta. Quello che ha fatto arrabbiare di più il nostro Caprone è stato il fatto che, nonostante la presenza di Vigili Urbani, di personale appartenente ai Carabinieri in Congedo e di personale della Protezione Civile, le auto passavano indisturbate. In alcuni casi il buon Caprone, forse per dimostrare di essere un buon capo branco, cercava di incornare le malcapitate autovetture. Certo noi eravamo nelle posizioni finali del gruppo e, per la verità, le autovetture non davano fastidio più di tanto (almeno questa è una mia valutazione personale), ma credo che si debba garantire a tutti i partecipanti alla gara, anche agli ultimi, la possibilità di correre in assoluta sicurezza.
 
 
 
Termino con un ringraziamento ai miei due compagni di viaggio che mi hanno tenuto compagnia, non mi hanno fatto pensare ai malanni e e mi hanno permesso di terminare la gara, cosa che mi ha fatto particolarmente piacere, con il tempo che ci eravamo proposti alla partenza: 2 ore e 10 minuti!


Annette, Fausto e Roberto. Mesi e mesi di allenamento per essere pronti per una foto così.
Ottimo il fotografo Roberto Mandelli che è riuscito a riprendere tutti noi con i piedi per ... aria!
 
 

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