giovedì 20 marzo 2014

Gioco virtuale, aiuto reale?

Questo è un post che si discosta dagli argomenti trattati generalmente in questo blog, dove il comune denominatore, come è noto a chi frequenta normalmente questo blog, è il muoversi a piedi, nelle sua varie forme.
Credo comunque che valga la pena di leggere questo post. Nei momenti di tempo libero e soprattutto nelle giornate di pioggia, nelle quali non esco a camminare, gioco a “World at Arms”, un gioco di guerra simulata. Fino a qualche tempo fa era un gioco individuale; da qualche mese è possibile giocare raggruppati in fazioni che combattono altre fazioni. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, cioè che il gioco sia riservato solo a studenti perditempo o persone che non hanno nulla da fare, la “varietà” dei giocatori è molto diversificata. Ad esempio si può trovare primari ospedalieri, guardiani notturni, poliziotti, studenti e … pensionati, come nel mio caso. Tutte le età sono rappresentate: ci sono figli giovanissimi, mariti e mogli con o senza figli, in alcuni casi tutta la famiglia è coinvolta, e ci sono pure i nonni che spesso sono “aiutati” dai nipotini... anche di un anno (beh, in questo caso la vittoria in una battaglia è un puro caso, ma la soddisfazione del nipotino che ha pasticciato sorridendo con le “lucine” compensa ampiamente la perdita di qualche punto).
Essendo un gioco in rete, le fazioni possono avere rappresentanti appartenenti a varie nazionalità. Nella mia fazione, di origine francese, vi sono, oltre ai francesi, anche rappresentanti portoghesi, italiani, inglesi e vi è pure un giocatore indiano.
I giocatori normalmente si conoscono solo per “nikname”, che alcune volte può essere il diminutivo di un nome (per esempio “lud” potrebbe essere il diminutivo di Ludovic), oppure nomi che possono incutere terrore (come “Le guerrier”); altre volte si può usare il proprio nome (ad esempio “Capucine”). Beh, il mio l'avrete già capito: “Sir Marathon”; poteva forse essere diverso?
Tra una “battaglia” e l'altra spesso si usa la chat per scambiarsi qualche battuta. Per me è un po' più difficile, visto che la lingua “ufficiale” della fazione è il francese, ma con un po' di buona volontà il mio inglese va bene. Qui ho appreso che una ragazza che giocava con noi aveva smesso di giocare per recarsi a Miami, non per un viaggio di piacere, ma per subire un delicato intervento. Non è questo il luogo per entrare nei dettagli. Ma cosa c'entra tutto questo con il gioco? Mischiare gioco e salute ha un senso?
Queste sarebbero certamente osservazioni corrette.
Nulla lega le due cose, ma...
Uno dei “nostri” che è in contatto con la ragazza ha comunicato che l'operazione le ha fatto perdere la memoria, ma le farebbe piacere “ricordare” ed essere “ricordata” e questo potrebbe essere un fatto positivo. Spero che la perdita di memoria sia solo un fatto provvisorio e mi sembra giusto ricordarla, non certo per un sentimento di pietà, ma per solidarietà. Permettetemi una divagazione giocosa su un argomento così importante: “solidarietà di commilitoni”!
Ecco che viene attivata una linea solidale tra la Francia e gli USA. Notizie, magari frammentarie, piccoli gesti come quello di cambiare provvisoriamente il proprio nikname aggiungendo il suo, ricordarla nella chat. Certo piccole cose, ma che rendono il gioco un po' più umano e legato alla realtà.
Credo in definitiva che questi piccoli gesti fatti da persone sconosciute o conosciute solo per nikname possa essere utile per farle superare questo momento difficile.
Concludendo, riferendomi al titolo del post, non so dare una risposta, ma spero che presto sia lei stessa a risolvere questo mio quesito.
Go, Inner, GO!

Il maratoneta sentendo questo incitamento riscopre energie nascoste. Spero che questo valga anche per la nostra amica che sta “correndo” una corsa più importante di una maratona: la corsa per la vita!

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