domenica 16 febbraio 2014

28 marzo... 38 anni fa!

Ecco un giorno da ricordare! In questa data è iniziata la mia carriera podistica, proprio a Colognola, un quartiere di Bergamo. Allora la gara era denominata “La sgambada de Colognola”. Erano quelli gli anni in cui in Italia si iniziava ad organizzare, sulla scia di una moda americana, il jogging e, complice anche la crisi energetica, le prime camminate domenicali. La partenza delle gare allora era molto diversa da oggi. Nessuno partiva prima ed era un bel colpo d'occhio vedere la moltitudine degli atleti che, prima della partenza, che avveniva sempre in gruppo, chiacchieravano tranquillamente. Cosa molto diffusa allora era la presenza di ragazzini che accompagnavano i genitori. Eh, sì, allora erano i genitori ad essere accompagnati ed era un “bell'” alibi per dire: “Oggi sono andato piano, perché dovevo accompagnare mio figlio”; non importa se il vispo frugoletto correva a perdifiato avanti ed indietro!
Oggi la partenza è “fai da te”: giungo sul posto della manifestazione, parcheggio l'auto e parto! Anche la presenza dei ragazzini si è di molto ridimensionata. Internet e social network hanno reso virtuali gli incontri ed i genitori ora sono tutti super atleti ed anche le camminate “paesane” diventano gare dove si deve sempre dare il massimo, non si possono più aspettare i figli che vanno più lenti. Meglio allora? Meglio oggi? Credo che ognuno abbia la sua visione; non mi sento di dare un giudizio.
Nella mia prima gara, lunga 15 chilometri, ero in compagnia di Rossana. Non ricordo il tempo impiegato; quello che ricordo era il mal di gambe, che fu nostra compagnia per un paio di giorni.
Migliaia di gare, centinaia di maratone separano quella gara dalla gara di oggi: la 27a edizione della “Stracolognola”. Oggi la compagnia era la solita: il trio delle “pecore nere”. Leggermente variato il percorso, anche se i paesi in cui transitava erano gli stessi. La variazione era per evitare alcuni tratti particolarmente fangosi; questo a dimostrazione che molte volte un po' di buon senso da parte degli organizzatori può rendere più agevole e gradevole il percorso per i partecipanti.
Ora, al termine delle gare, al mal di gambe si accompagna il mal di schiena; alcuni dicono che sarà l'età... Mah, forse hanno ragione. In ogni caso rimane il piacere, oggi come allora, di raggiungere il traguardo, stanco ma felice: “Anche questa è fatta!”.
In questi anni, in queste gare, ho incontrato moltissimi compagni di avventura; qualcuno è diventato “amico fraterno”, altri hanno abbandonato, altri non ci sono più...
E Rossana, la compagna della mia prima gara, la compagna della mia vita, che fine ha fatto?
Naturalmente ora è sempre mia “compagna” nei miei, anzi nei nostri, cammini, certo più lenti, ma sicuramente più lunghi...

Santiago, aspettaci, quest'anno arriviamo, lungo in “Cammino del Nord”!
 
La banda!

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