lunedì 20 maggio 2013

Luci ed ombre sulla Via Francigena

In questo inizio mese abbiamo percorso il tratto della Via Francigena che partendo da Pontremoli arriva a Siena, tratto che avevamo già percorso nel luglio 2011.
Abbiamo già descritto la diversità dei panorami che abbiamo incontrato nel nostro camminar lungo sentieri per valli e colline. Ora qualche considerazione riguardante il cammino. Rispetto a due anni fa le indicazioni sono indubbiamente migliori: più segnavia con il pellegrino nero su fascia rossa e nera (segnali CAI) e più cartelli che segnalano le caratteristiche delle località attraversate e dei monumenti storici che si trovano lungo il percorso (cartelli credo apposti dalla regione Toscana); anche i cartelli “stradali” che indicano la Via Francigena sono più frequenti... compresi quelli che indicano la via per gli automobilisti. L’auto ha sostituito carretti, carrozze e cavalli dei secoli passati, ma credo che sia non solo del tutto superfluo indicare la strada agli automobilisti, ma anche del tutto fuori luogo, visto che il percorso dovrebbe essere un percorso di pellegrinaggio quindi un percorso “lento”, che invita, o almeno dovrebbe invitare alla meditazione.
Naturalmente questo è un mio pensiero personale, ma credo che possa essere condiviso dalla maggior parte dei lettori di questo blog.
Se complessivamente le indicazioni sono aumentate, rimangono molto carenti le indicazioni nei tratti di percorso dove servirebbero di più: nei bivi in aperta campagna, ma soprattutto nei boschi. In questi luoghi molte volte anche il cammino più che un sentiero segue una traccia dove erba alta e rami bassi la fanno da padrone, per cui diventa abbastanza arduo procedere con sicurezza. Con un po’ di attenzione e, in qualche caso, con qualche piccolo ritorno sui propri passi in ogni caso la fine della tappa è sempre stata raggiunta.
Come in Spagna anche qui si inizia a vedere qualche intervento della Pubblica Amministrazione per valorizzare la Via. Tutto bene, dunque? Certo, se i lavori procedessero come indicato nei cartelli che indicano costi e tempi degli interventi. Ma, si sa, molte volte tra il dire ed il fare... 
Un paio di esempi.
Il comune di Santa Croce sull’Arno ha previsto la messa in sicurezza del tratto di Via Francigena in località Poggio Adorno. Data prevista inizio lavori: 8 ottobre; durata dei lavori: 90 giorni. Ora siamo a maggio ed i lavori sono interrotti, nessun operaio sul cantiere, sentiero sbarrato e cartello che indica la via coperto!

 



Il comune di San Miniato ha previsto l’eliminazione del tratto su ss 67 migliorando il sentiero già esistente. Anche qui data inizio lavori: 8 ottobre; durata dei lavori: 21 giorni. Eccoci ora passare sul sentiero ben tenuto, con protezione e con fondo stradale ben fatto!  

 
 

Allora il comune di San Miniato ha più attenzione di quello di Santa Croce sull’Arno? Forse, infatti il giorno dopo scopriamo che il progetto per eliminare il pericolo nel tratto tra Via Calenzano e via Monte Grappa, sempre del comune di San Miniato e con termine lavori previsto per il 19 marzo, è ancora un cantiere aperto. 

 
 

Credo che non basti iniziare i lavori, ma sia importate anche portarli a termine...
Ci sono poi altri esempi che non mi sono molto chiari. Premesso che tutto quello che facilita il cammino è ben visto dal pellegrino, non riesco comunque a capire il senso del ponticello posto sul “fiume” prima dell’Abbadia di Pozzoveri (nella tappa Valpromaro - Altopascio) ... lascio a voi ogni commento!


Come avete potuto constatare, luci ed ombre aleggiano sulla Via Francigena: la nostra speranza è che presto tutte le ombre siano diradate e ci sia solo luce sulla Via.

Consigli ai naviganti... o meglio ai “camminanti”!

Di seguito alcuni consigli utili per i pellegrini che percorreranno la Via nel tratto da Pontemoli a Siena.

Nel tratto da Pontremoli ad Aulla dopo il paese di Filattiera il sentiero nel bosco ha un tratto franato. Il tratto di circa 80/100 metri si trova dopo un allevamento (sulla destra). Fare molta attenzione in caso di pioggia recente. (punti 394/396 guida Monica d’Atti).
Nel tratto da Altopascio a San Miniato. L’imbocco del sentiero che conduce al Ponte a Cappiano è chiuso, ma il sentiero è percorribile e del tutto sicuro ad eccezione dei primi metri (vedi quando detto sopra).  (punto 515 guida Monica d’Atti).
Se avete deciso di pernottare a Colle Val D’Elsa presso il convento dei Cappuccini, è preferibile, giunti a Bibbiano, proseguire sulla strada asfaltata che conduce in paese: il convento è posto alla fine del paese “vecchio”. (punto 571 guida Monica d’Atti).


© Foto Fausto Dellapiana & Rossana Azzola 2013

Nessun commento:

Posta un commento