mercoledì 1 maggio 2013

La terza via: soluzione di compromesso

Logo primo maggioNei giorni in cui a Roma si tenevano le consultazioni tra le forze politiche per la formazione del nuovo governo, un’altra discussione era in corso tra la mia schiena, la mia testa ed il mio cuore.
Anche qui nessuna della tre “forze politiche” aveva la maggioranza assoluta, per cui la discussione ha portato ad una soluzione di compromesso.
La posizione della “testa” era quella di partecipare il primo maggio alla Maratona del Riso che si corre Vercelli. Contrari sia la “schiena” che il “cuore”. La prima sosteneva che non era il caso di partecipare ad una maratona in quanto indolenzita, più per i piccoli lavori fatti nell’orto/giardino che per le corse, mentre la seconda forza sosteneva che non vi erano particolari motivi per partecipare: percorso abbastanza ordinario e, tutto sommato noioso.
Scartata quindi l’ipotesi della maratona, si optava per la partecipazione alla Maratona della Valle Seriana, che della maratona ha mantenuto il nome e non il chilometraggio: ora è di trenta chilometri. Questa ipotesi era sostenuta a spada tratta dal “cuore”. Moltissimi e bellissimi ricordi mi legano a questa gara. In questo caso erano contrari sia la “schiena”, per gli stessi motivi già espressi, sia la “testa”, la quale sosteneva che non si ha più l’età giusta per fare certi sforzi, in quanto dopo tre giorni si doveva correre la ColleMar-Athon.
La quadratura del cerchio è stata una soluzione di compromesso, che accontenta tutte le tre “forze” in campo: correre il primo maggio sul circuito della Roncola, facendo solo una decina di chilometri ed in compagnia di Rossana. Contenta la “testa”: si corre; contenta la “schiena”: pochi chilometri e contento il “cuore”: si corre sul circuito più bello d’Italia (beh, forse...).
Oggi il circuito era frequentato da moltissime persone. Sembrava quasi di essere sul Sentierone, in quanto vi erano numerosissime persone che camminavano, uhmm... forse era un parco, in quanto vi era una moltitudine di bambini che pedalavano o correvano seguiti dai loro genitori, ma probabilmente ero capitato in mezzo ad un gara competitiva, in quanto vi erano atleti che correndo mi sorpassavo ad un’andatura velocissima...
Anche la giornata era strana: soleggiata, ma con la... neve! Questa volta l’effetto era dovuto al polline dei pioppi. La neve è un ricordo indelebile per chi ha corso l’edizione della maratona sul Brembo di qualche anno fa, che tutti ricordano come una giornata epica.

Ecco come ho trascorso la giornata del primo maggio 2013. Di seguito “ri”pubblico l’articolo che scrissi il primo maggio del 2006. Questo per alcuni motivi: ricordare per via indiretta sia la corsa che gli amici del Gruppo sportivo di Semonte e rivivere alcune sensazioni. Rileggendolo ho provato le stesse sensazioni, forse più forti, ma prendere atto che, pur essendo più vecchio di sette anni, sono ancora in pista, certo in prima corsia (quella delle autostrade, riservata ai vicoli lenti), ma pur sempre in pista.
Avrei voluto mettere solo un link, in quanto l’articolo era pubblicato sul sito dei Runners Bergamo, ma ora è scomparso... ma questa è tutta un’altra storia!


Maratona della Valle Seriana anni 80. Eccomi con il fazzoletto rosso.
(foto da archivio GS Semonte inviata dal Presidente Luigi Bosio)

Trenta chilometri, trent'anni
Di Fausto “Sir Marathon” Dellapiana

1° maggio, festa del lavoro, 1° maggio Maratona della Valle Seriana, da anni binomio, per me inscindibile. Contrariamente al solito, oggi sono sul luogo di ritrovo della manifestazione molto presto; generalmente quando partecipo alle non competitive che si svolgono in provincia arrivo quasi all’ultimo momento. Non qui! Qui ho corso la mia prima maratona e devo dire che se ho poi continuato le devo in gran parte agli amici del GS Semonte. Già gli amici di Semonte, tutti, (non li cito per nome perché inevitabilmente ne tralascerei qualcuno) ... li vedo come trent’anni fa, non mi accorgo dei loro capelli in qualche caso ingrigiti (beh, alcuni ne hanno un po’ di meno), non noto che alcuni hanno smesso, per vari motivi, di correre e hanno qualche chilo di troppo: li vedo esattamente come allora: lo stesso spirito, la stessa passione, lo stesso impegno nell’organizzare lo loro gara, la “mia” gara. Alla partenza la schiera dei Runners Bergamo è molto nutrita; a parte alcune eccezioni, si decide di partire e di fare buona parte della gara assieme. Sono molto indeciso sulla distanza da percorrere; il rientro dal recente infortunio, la maratona di ieri mi consigliano prudenza: penso di fare solo 15 km. Il “guardiano” mi esorta a fare la distanza lunga (30 km): “Si parte tutti assieme, si corre per 24 km in compagnia a sei al chilometro, poi ognuno e libero di indossare in pettorale e ... via”. Decido di tentare l’avventura, anche in considerazione dell’affermazione perentoria di “parto a 4,30”: “Se fai la lunga sto con te. Giuro!”. Decisione presa: percorso lungo in compagnia, si sa che è molto facile convincermi su questo argomento; come si sa che certe “ferree decisioni”, certi “giuramenti indissolubili”, certe “parole date” durano giusto il tempo di arrivare alle prima curva, poi ci si dimentica tutto. Infatti ... dopo 500 metri sono già ultimo e staccato! (forti corridori certi RB, ma con la memoria corta!). Nessun problema. Continuo a correre, a passo regolare, 12 minuti circa ogni due km (strano sto correndo a 6 al km ma non vedo nessuno dei RB). Il cielo alla partenza è scuro, nuvole nere minacciano pioggia ... pioggia come trent’anni fa! Mi vengono alla memoria ricordi legati a questa gara. Ecco l’arrivo della mia prima maratona, salgo sul palco, mi consegnano la medaglia e ... mi accompagnano giù dal palco, da solo non c’è l’avrei fatta: crampi! Ora sono con Rossana; Sara ha pochi anni e sta giocando con la sabbia del campo sportivo, nessuna fretta di tornare a casa, si pranza con gli organizzatori, pardon gli amici, che sospendono momentaneamente le operazioni e si prendono un attimo di pausa. Passa qualche anno. Ora con Sara c’è Lisa, stessa sabbia, stessi giochi sotto l’occhio vigile del nonno che dopo aver fatto la camminata con la nipotina più piccola sulle spalle, discute amichevolmente con Mario e mangia con gusto un panino. La gara è anche occasione di fare nuovi amici, è in questa gara che incontro Alfonso. Qui incomincia un’amicizia che ci farà percorrere assieme molta strada e dividere nuove esperienze. Ecco vedo il nonno ridere divertito alla consegna della coppa “vinta” (conoscere gli organizzatori qualche volta giova) da Sara e Lisa con le amiche del cuore, coppa che farà bella mostra di sé il giorno dopo sulla cattedra della loro classe. Passano gli anni. Ora è la nipote a “portare” il nonno a correre: essere presente qui era una delle poche cose che papà ha sempre fatto con molto piacere. Quale migliore occasione per camminare ancora assieme? certo ora il passo è più stanco, la fatica si fa sentire. Passano i chilometri... passano gli anni. Sto correndo solo su strade secondarie silenziose, su sentieri in mezzo al bosco, no non sento la stanchezza: i pensieri, in alcuni casi malinconici, si accavallano eppure non sono triste. La camminata sta per finire, la giornata iniziata con le nuvole si sta rasserenando; un timido sole appare e le nuvole svaniscono. La giornata ora è serena; io sono sereno.
Grazie, Runners Bergamo, per avermi lasciato solo. Grazie per questa giornata di ricordi ... lunga trent’anni.
(articolo scritto il primo maggio 2006)

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