martedì 11 dicembre 2012

Da “Rat Runners” a “Slow Runners”: l’evoluzione della specie!

Leggendo i diari di Francesco Roberti, recentemente ritrovati in una grotta delle valli bergamasche, dove si ritiene sia scomparso il giornalista di cui mancano notizie da quasi cinque anni si può leggere che “All’inizio del XXI secolo tra i Runners Bergamo erano presenti due “clan” di atleti: i Top ed i Rat. Tra i due clan vi era una sana competizione...”
Nei diari si possono leggere quali erano le caratteristiche che distinguevano le due “razze”.
Cita ad esempio il comportamento durante le gare: “... il “Rat Runnersscatta le foto, anche durante le gare. Il “Top Runnersscarta le foto quando lo ritraggono al traguardo perché è stravolto”.
 
Orgoglio "Rat Runners"
Descrive anche le abitudini nella gestione dei pasti, si legge infatti che “... l’atleta “Top” non utilizza la pausa pranzo per mangiare, ma per uno degli allenamenti quotidiani. Sole, pioggia o vento non fermano il forte atleta”. Comportamento ben diverso per l’atleta di bassa fascia, infatti “... il “Rat” all’ora di merenda si reca al parco con i figli (o i nipoti) e mangia assieme a loro un gelato nelle stagioni calde e caldarroste nelle fredde stagioni. L’unico allenamento è correre dietro ai pargoli, dai quali viene sempre battuto”.
Anche quando ci si reca nelle varie località dove si disputano le gare le abitudini e le conoscenze dei luoghi fanno subito capire a quale razza appartenga l’atleta. Si legge infatti “... il “Rat” conosce perfettamente tutte le pasticcerie e le salumerie della zona, dove è sempre ben visto, in quanto fa scorpacciate di strudel e di grana, mentre il “Top” conosce tutte le farmacie, dove si reca per fare razzia di integratori e pomate miracolose”.
Sempre dai già citati diari si può scoprire, semplicemente con qualche domanda a bruciapelo l’etnia di appartenenza. L’arguto giornalista propone una serie di queste domande.
Ad esempio “... ponete queste semplice domanda all’atleta a voi dinnanzi, alla fine di una gara: “Tempo?”. Ecco la tipica risposte dell’atleta “Rat”. “Tempo? Cielo leggermente velato con il sole che faceva capolino a tratti. Nel complesso non faceva troppo caldo”. Mentre un “Top”, qualsiasi sia il tempo fatto registrare, inizia col dire “Oggi la mia prestazione è stata disturbata dal passaggio a un chilometro della Freccia Rossa, il suo vortice d’aria mi ha fatto sbandare per cui sono andati in fumo cinque mesi di duro allenamento...”
Oppure “... dite ad alta voce “Coca!”, il “Rat” “dice; “Meno male che l’ho trovata sui ristori; ho fatto tre rutti e sono ripartito velocemente (otto minuti al chilometro precisa FR)”. 
Mentre il “Top”, guardandosi attorno timoroso, esclama “Mai presa!” dice toccandosi il naso

Logo ufficiale "Rat Runners"
Fin qui quello che si legge nelle pagine dei ritrovati diari, ma quale è la situazione al giorno d’oggi?
Quale “razza” avrà avuto il sopravvento?
Bene, quello che posso dire è che la razza dei “Top” è praticamente in via di estinzione, mentre quella dei “Rat” è in rapido aumento. Ricerche più recenti, che sono oggetto di studi approfonditi, rivelano che i “Rat” si stanno evolvendo. Certo le caratteristiche sono sempre le stesse: correre per divertirsi, per stare in compagnia, per conoscere nuovi amici e per scoprire nuovi paesaggi.
Questo non vuol certo dire che non si impegnino nelle gare, anzi, il contrario; lo fanno secondo le loro capacità, anzi si fermano un minuto prima di raggiungere il loro “top”, non volendo mai arrivare al massimo. Caratteristica peculiare è la determinazione. Sembra che ci sia un “Rat” che abbia corso circa seicento maratone e non si sia mai ritirato. Eh, sì, perché, per alcuni “Top” la maratona moltissime volte è lunga trenta chilometri e non 42,195.
Si diceva nelle righe precedenti dell’evoluzione della specie, evoluzione che potrete constatare di persona il prossimo 16 dicembre, lungo le strade che portano dallo stadio comunale a Piazza Vecchia. Se vedete degli “atleti” che corrono, scherzano e ... sono in fondo al gruppo.
Questi sono l’evoluzione dei “Rat”, sono gli “Slow Runners”.

Dimenticavo... anche gli “Slow Runners” non disdegnano un bel pezzo di parmigiano!

Dagli archivi dei "Rat Runners"






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